mercoledì 11 Dicembre 2024

La storia d’Italia nei wargame parte 6: Il Regio Esercito nel secondo conflitto

Devo iniziare con un mea culpa: ero convinto di poter concludere questa serie di articoli con un’ultima panoramica storico-ludica su Seconda Guerra Mondiale e dopoguerra, ma mi sono reso conto che solo il periodo 1940-43, fino all’armistizio di Cassibile, aveva occupato più di quattro cartelle. A questo punto ho immaginato che quei lettori sufficientemente motivati da seguire sei articoli su questo argomento, potessero leggerne anche un settimo e ho deciso di “spezzare” in due parti quello che avrebbe dovuto essere il capitolo finale di questa nostra storia d’Italia attraverso i wargame!

Il 10 giugno 1940 alle ore 18, dai balconi di Palazzo Venezia, Mussolini annunciava l'avvenuta dichiarazione di guerra alla Francia e all'Inghilterra trascinando l’Italia nel secondo conflitto mondiale. Si tratta della guerra alla quale sono state dedicate di gran lunga più simulazioni, e quella che riscuote il maggior interesse tra gli appassionati di boardwargame. Esistono migliaia di titoli su questo conflitto ma nella maggior parte dei casi i giochi hanno per protagonisti i Tedeschi e gli Americani, seguiti da Inglesi, Sovietici e Giapponesi mentre i titoli che vedono protagonista l’esercito italiano si limitano a decine.
on sorprende che non esista alcuna simulazione riguardante le operazioni italiane sul fronte francese nel 1940, anche se il vecchio The Fall of France (GDW, 1981 – Astell), volume VIII della mitica serie Europa sulla campagna di Francia, include anche questo teatro permettendo di simulare la breve guerra italo-francese.
Il fronte in cui furono maggiormente impegnate le nostre forze armate fu sicuramente quello africano. La prima offensiva italiana in Egitto, che portò alla conquista di Sidi el Barrani, è l’argomento di Desert War: Egypt, 1940 (Worthington games, 2010 – Berg), un gioco molto semplice ma interessante, che può essere completato in poche ore; la successiva controffensiva britannica (l’operazione Compass) può essere simulata con O’Connor’s offensive (Wargamer 41, 1985 – Von Borries), uno dei primi giochi della fortunata serie Battles for North Africa, pubblicato nella rivista The Wargamer.
La battaglia decisiva di questa offensiva che si concluse con la distruzione della X armata viene simulata in Beda Fomm (GDW, 1979 – Chadwick), un gioco relativamente piccolo ma con delle meccaniche decisamente interessanti, che è stato anche ristampato nel 2010 dalla Consim Press. Questa sconfitta concluse de facto la nostra “guerra parallela” in Africa e con l’arrivo dell’Afrika Korps i protagonisti di tutte le simulazioni sul fronte africano diventano Rommel e le Panzerdivision tedesche.
Più a sud, nel frattempo, l’Africa Orientale Italiana, rimasta isolata, veniva conquistata dalle forze britanniche. In questo fronte secondario e semisconosciuto la prima vittoria però era stata delle truppe italiane con la conquista del Somaliland britannico. Questa campagna, che a detta di Churchill fu “l’unica sconfitta subita durante la guerra per mano degli Italiani”, è simulata in Somaliland 1940 (Vae Victis 125, 2015 – Federico).
L’episodio più famoso su questo fronte, nell’ambito dei wargamer, riguarda sicuramente le battaglie di Cheren (o Keren) avvenute durante l’offensiva britannica contro l’Eritrea e argomento di ben tre giochi: Bloody Keren (Wargamer 59, 1986 – Von Borries) e il più recente The Road to Cheren (Revolution, 2013 – Kanger) in realtà includono tutta la campagna del 1941 fino a Massaua; si tratta di due interessanti titoli con una grafica non entusiasmante, soprattutto riguardo alle pedine, ma decisamente piacevoli da giocare e non semplici per il giocatore britannico. Keren (WaW 25, 2012 – March), uscito sul numero 25 della rivista World at War, simula invece solo gli scontri intorno al passo di Cheren ed è sicuramente meno riuscito dei precedenti. E’ possibile simulare anche l’intera campagna che portò alla fine dell’Impero con Africa Orientale (S&T128, 1989 – Brown), gioco che utilizza una versione “basica” della serie Europa.
Per chi vuole una simulazione strategica sull’intera guerra in Africa Settentrionale può scegliere tra decine di titoli. Senza arrivare ai livelli di ingiocabilità del famigerato The Campaign of North Africa (SPI, 1979 – Berg) che per l’intera campagna ha un tempo di gioco previsto indicato nel regolamento in 1200 ore, se volete una simulazione monstre potreste provare DAK2 (MMP, 2004 – Essig) con il popolare sistema Operational Combat Series oppure War in the Desert (GRD, 1997 – Astell) che permette di simulare con l’altrettanto famosa serie Europa tutta la guerra in Nord Africa e Medio Oriente. Se non siete soddisfatti di una mappa che va dal Marocco all’Iraq con una scala di 16 miglia per esagono (25 Km) potete aggiungete anche il modulo di espansione Wavell’s War (GRD, 2005 – Watson): avrete una mappa (enorme) che arriva fino al Kenia e potrete simulare anche la campagna dell’Africa Orientale.
Ovviamente esistono molti titoli meno “grossi” come le seconde edizioni di Rommel’s War (L2, 2011 – Von Borries) o Afrika (MMP, 2006 – Essig), due simulazioni meno approfondite, ma sicuramente con molte più possibilità di essere giocate.
Quello libico-egiziano è stato per anni il nostro fronte principale e la necessità di mantenere il flusso di rifornimenti e materiali per le truppe dell’Asse in Africa ha costretto la Regia Marina al non semplice compito di garantire il controllo del Mediterraneo centrale. L’intera guerra aereo-navale nel Mediterraneo è l’argomento di Bomb Alley (AP, 2002 – Bennighof). Questo gioco contiene molti scenari e attualmente è la migliore simulazione sull’argomento, anche se si permette alcune “licenze” riguardo a scenari o unità ipotetiche e ha una risoluzione tattica degli scontri abbastanza banale. Un altro gioco operazionale navale ricco di idee interessanti ma che avrebbe avuto bisogno di maggiore sviluppo fu prodotto dall’italiana International Team nel lontano 1984: Supermarina (IT, 1984 – Tosi).

A livello tattico praticamente tutti i giochi che simulano scontri navali durante la Seconda guerra mondiale includono battaglie tra navi italiane e britanniche; i più dettagliati (e complessi) sono Supermarina I (CoA, 1996 – Gresham, Markowitz) e Supermarina II (CoA, 1997 – Gresham, Markowitz), rispettivamente volumi II e IV della serie Command at Sea.
Per quanto riguarda gli altri fronti la guerra contro la Grecia è simulata in Greek Tragedy (WaW 7, 2001 – Berg), un discreto gioco che riproduce molto bene le difficoltà logistiche del nostro esercito, mentre le decine di giochi operazionali o strategici sul fronte orientale hanno sempre le truppe italiane in un ruolo molto marginale. Nel campo dei what if vorrei ricordare il gioco Island of death (AP, 2008 – Knipple) su una ipotetica invasione di Malta nel 1942.
Oltre che in Africa e nei Balcani l’esercito italiano fu impegnato anche sul fronte russo. Questa campagna ha lasciato un doloroso ricordo nel Paese nonostante la nostra partecipazione non sia stata quantitativamente significativa. In quasi tutti i giochi strategici e in molti operazionali sono presenti pedine italiane, ma sempre in numero molto limitato: a seconda della scala di gioco si passa da un’unica pedina che rappresenta l’intera ARMIR, come per esempio in No Retreat! The Russian Front (GMT, 2011 – Paradis) alle circa 50 pedine di Case Blue (MMP, 2007 – Essig), un gioco mostre sulle operazioni del Gruppo di Armate Sud dall’ottobre 1941 al maggio 1943 con 10 mappe e più di 3000 pedine.
L’ultimo evento che coinvolse il Regio Esercito prima della resa dell’otto settembre fu lo sbarco alleato in Sicilia. Esistono numerose simulazioni su questa campagna, come su tutte quelle che vedono coinvolte forze statunitensi; tra le più riuscite ricordo Invasion Sicily (GMT, 1998 – Von Borries) e FAB: Sicily (GMT, 2011 – Young) con il sistema Fast Action Battle e che utilizza i classici “cubetti” di legno per simulare la fog of war.
Per quanto riguarda i singoli scontri di questa campagna nel lontano 1983 uscì Gela Beachhead (Centurion, 1983 – Patrick), un gioco sul contrattacco di Gela nel quale la divisione Livorno appoggiata da alcune unità corazzate della Hermann Göringriuscì quasi a ributtare in mare le truppe americane appena sbarcate mentre di recente una casa polacca ha pubblicato Primosole Bridge: 14-17th July 1943(Strategemata, 2014 – Niechwiej) sui combattimenti per l’omonimo ponte.
A livello tattico c’è solo l’imbarazzo della scelta in quanto tutti i principali sistemi di gioco hanno decine di scenari con gli italiani e alcuni moduli dedicati. Per citarne alcuni ricordo il vecchio Hollow Legion (AH, 1989 – Greenwood) per Advanced Squad Leader o i più recenti Fronte Russo (AP, 2007 – Ricchi, Striulli) per Panzer Grenadier e, sempre sul fronte russo, Nikitovka 1941 (CH, 2007 – Garello) e Avanti Savoia (CH, 2007 – Garello) per Advanced Tobruk System.

Nel prossimo (e sicuramente ultimo!) articolo della serie tratteremo della guerra in Italia nel 1943-45 e del dopoguerra.

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