lunedì 14 Ottobre 2024

Raccontami una storia – quello che “c’era una volta” lo decidiamo assieme

Alla fine di gennaio, sul sito di Asmodee Nord America, è apparsa la notizia dell’uscita di una nuova linea di giochi, che risponde al nome di StoryLine. Il primo gioco di questa nuova collezione si intitolerà Fairy Tales e, ovviamente, sarà ambientato nel luccicante mondo delle fiabe.
Fin qui non sembrerebbe esserci nulla di sconvolgente, ma si dà il caso che, come rivelato pochi giorni fa da un annuncio a casa Pendragon, dietro le quinte si nasconda una genesi del tutto italiana, frutto della creatività di Gabriele Mari e della Sir Chester Cobblepot.
Grazie all’estrema disponibilità e gentilezza di Gabriele, Gioconomicon è riuscita a conoscere meglio alcuni interessanti retroscena ed è qui, come sempre, per parlarvene in questa anteprima.

L’idea di Gabriele scaturisce fondamentalmente da una sua necessità, ovvero quella di avere uno strumento in grado di supportarlo nell’inventare e raccontare fiabe e capace di coinvolgere chiunque nel farlo. Quanto esisteva in circolazione sul piano ludico – a suo modo di vedere – non riusciva pienamente in questo compito, risultando non sempre di facile fruizione, specie per persone dotate di meno inventiva o anche solo più introverse.
Dopo un lungo periodo di playtest (e mai come in questo caso si può parlare di “test sul campo”), finalmente Sir Chester Cobblepot è riuscita a presentare un prodotto finito che, con la sua geniale semplicità, ha convinto Pendragon Games a sviluppare questo progetto e ha stuzzicato qualche influente palato d’oltreoceano con sede a Roseville, nel Minnesota.
Sì, stiamo parlando della Fantasy Flight che, avendo percepito le potenzialità di ciò che aveva dinanzi, dopo la fusione con il gruppo Asmodée, ha reputato opportuno non solo annunciare la produzione del titolo per il mercato statunitense, ma addirittura crearvi attorno un’intera linea di prodotti di storytelling.

Ma cosa ha di speciale questo Fairy Tales rispetto alla moltitudine di giochi narrativi?
Come spesso succede, le migliori soluzioni ai problemi sono quelle dotate di maggiore semplicità e, in questo, Raccontami una storia (sarà questo infatti il titolo della versione italiana) non fa eccezione. Il gioco è un prodotto di stampo semi-collaborativo che consente a gruppi di 3-8 giocatori di costruire insieme una storia con tempi dichiarati mai superiori alla mezz’ora.
In sostanza, il fluire della partita orbita attorno a due mazzi di carte: il mazzo del narratore e il mazzo storia. Il primo di questi traccia la struttura secondo la quale si svolgerà la storia, mentre l’altro, diviso in cinque, raccoglie una serie di immagini che fungeranno da spunti per inserire personaggi, oggetti, luoghi, caratteristiche e azioni all’interno di essa.

In effetti – spiega Gabriele – tutte le fiabe possiedono una struttura comune teorizzata dall’eminente linguista e antropologo Vladimir Propp nella sua opera dal titolo Morfologia della fiaba, quindi è proprio su questi assunti che si è potuto realizzare il mazzo del narratore che non fa altro che racchiudere un metaplot di riferimento.
Tornando al gioco, lo svolgimento è abbastanza semplice: il giocatore di turno riveste il ruolo di narratore e scopre la prima carta narratore, la legge e indica agli altri il tipo di carta storia da usare (come detto personaggi, oggetti, luoghi, caratteristiche e azioni). Ogni altro presente alla partita possiede una mano di 5 carte (una per tipo), ne pesca un'altra del tipo richiesto dalla carta narratore e ne sceglie segretamente una. Le carte selezionate vengono prima mescolate e successivamente scoperte dal narratore, il quale indicherà quella da lui preferita senza sapere chi l'abbia giocata, traendone spunto per il proseguo del racconto, auspicabilmente arricchendolo quanto possibile con dettagli per renderlo sempre più “vivo”.
Il possessore della carta selezionata guadagnerà così un gettone premio coperto (scelto casualmente dal relativo mucchio).
La storia prosegue dunque sempre in questo stesso modo, con il narratore che cambia a ogni nuova carta narratore, fino al termine di queste ultime (sono 15 in tutto).
Il vincitore sarà il giocatore che avrà totalizzato il maggior numero di punti indicati sui gettoni, ma attenzione! Non tutti questi hanno lo stesso valore e quindi la numerosità dei token posseduti non sarà necessariamente indice di vittoria assicurata.

Da quanto compreso in merito, Raccontami una Storia, appare quindi un titolo veramente entry level, ma che sembra contenere delle potenzialità decisamente enormi. L’idea dell’aggiungere il mazzo del narratore a supporto del racconto è tanto semplice, quanto dirompente nell’ottica della sua fruibilità; si potrebbe definirla il classico “uovo di colombo”. La sensazione infatti è che stavolta, si sia trovato il modo di permettere veramente a chiunque di sedersi a un tavolo e inventare una fiaba.
Inoltre il sistema a token dagli effetti diversi, permette ai giocatori di porre il loro focus principalmente sul raccontare la fiaba e, solo successivamente, di calcolare il punteggio.

Variabilità e longevità sembrano dunque più che assicurate, tanto più che – rivela Gabriele – il team di sviluppo ha già in serbo ulteriori mazzi del narratore strutturati in maniera alternativa (d’altronde la teoria di Propp è sufficientemente generale da poter accogliere molte fattispecie diverse) e già la prima versione della scatola ne comprenderà più di uno. Se ci mettiamo poi il fatto che si è scelto di costituire un’intera linea di prodotti, non crediamo di essere in errore a ipotizzare numerose versioni in varie vesti.
L’uscita della scatola è prevista per il prossimo Giugno in contemporanea mondiale e, in particolare, la versione nella nostra lingua verrà prodotta da Pendragon e distribuita, ovviamente da Asterion.
Non sappiamo voi, ma noi siamo curiosissimi di poter provare questo interessante titolo e dunque non ci rimane che attendere la prima tiratura ufficiale. Voi però, rimanete sintonizzati perché altre succosissime novità su Raccontami una storia potranno rivelarsi nelle prossime settimane e, vi garantiamo, ci sarà da divertirsi…e non solo giocando!

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