venerdì 11 Ottobre 2024

Dark Souls – Il tormento delle anime in versione da tavolo

Sono pochissimi i videogiocatori che non conoscano o abbiano giocato ad almeno uno dei tre capitoli della fortunatissima saga di Dark Souls, in cui il giocatore si trova ad interpretare un non-morto, un portatore del Marchio Oscuro, che in genere deve salvare ciò che resta del mondo dopo la solita catastrofe. Insomma, la trama generale può essere banale, ma la saga ha venduto milioni di copie in tutto il mondo, e gode di un notevole zoccolo duro di fan.

Con una mossa nemmeno tanto inattesa, a pochi giorni dall’uscita del terzo capitolo videoludico di Dark Souls, la Steamforged Games (che in passato ha pubblicato Guild Ball), ha lanciato su Kickstarter una campagna di crowdfunding per la versione da tavolo del gioco: un dungeon crawler per 1-4 persone con la solita grande quantità di splendide miniature. Al momento in cui scriviamo, la campagna ha raccolto la ragguardevole cifra di 1.687.000 sterline, e mancano ancora 18 giorni alla fine. 

La cosa più interessante di questa campagna è che non si conoscono i game designer che hanno sviluppato il sistema di gioco, molti dei materiali mostrati sono ancora in attesa di approvazione da parte della Namco, e con ogni probabilità (per ragioni di copyright) non verranno pubblicate le regole del gioco nemmeno in formato di bozza, eppure il solo titolo del gioco è bastato a raccogliere quasi due milioni di sterline; un fenomeno sicuramente da analizzare, ma in altra sede. Qui cercheremo di darvi una panoramica del gioco da quello che è stato reso noto tramite video e preview (tra cui alcune partite giocate al Salute, la convention di giochi da tavolo strategici che si tiene ogni anno in Inghilterra).

La dotazione base della scatola di Dark Souls, almeno a quanto dichiarato dalla Steamforged nella pagina del Kickstarter, è già di per sé notevole. Il punto di forza è costituito ovviamente dalle miniature, per lo più mostrate come immagine 3D (ma le foto dal Salute Gameshow sono disponibili su diversi siti), dettagliatissime e molto ben realizzate. Nella scatola troveremo ben 28 miniature, di cui 5 miniboss, 4 personaggi, 16 grunt (i mostri “deboli”), e 3 boss. Per chi stesse pensando che 28 miniature sono poche, va anche detto che alcuni boss sono enormi (il Dancer of the Boreal Valley è alto circa 10 cm…). È significativo che nella pagina KS del gioco il contenuto della scatola è diviso in due nette sezioni: i dettagli di ogni miniatura, ed una sezione generica “il gioco” (come a dire che nella scatola troverete pure quello). Il resto della componentistica include 7 sagome per creare i sotterranei, dadi personalizzati (probabilmente 15, in tre colori), ruote per tener conto dei punti ferita dei boss, le schede per i 4 personaggi, un bel po’ di segnalini vari per gli effetti delle abilità nel gioco, e 4 mazzi di carte (Incontri, Intelligenza Artificiale dei boss, equipaggiamento e tesori). Questo, naturalmente, senza contare tutti gli stretch goal sbloccati, e gli eventuali add-on (costituiti per lo più da gigantesche miniature).

Già tutto questo materiale è quindi sufficiente a far venire l’acquolina in bocca ai potenziali acquirenti; ma stiamo parlando di un gioco da tavolo, per giunta di un dungeon crawler, e quindi vorremmo capire anche se dietro il brand e le spettacolari miniature c’è effettivamente un gioco. Andiamo dunque a ricapitolare le informazioni reperibili sulla rete, grazie ai pochi fortunati che hanno avuto già la possibilità di giocare il prototipo, ed al video presentato dalla stessa Steamforged Games.

Dark Souls è un DC completamente cooperativo, in cui i giocatori indosseranno i panni di sventurati eroi portatori del Marchio ed attraverseranno oscuri sotterranei uccidendo mostri e raccogliendo tesori, fino ad arrivare nella sala dove li attende il boss di fine livello. Si, come nel videogioco; ed esattamente come nel videogioco occorrerà una buona pianificazione e coordinazione per riuscire a sconfiggere il cattivo di turno. Il setup del gioco, a quanto pare, sarà piuttosto breve: all’inizio i giocatori si troveranno nella sagoma iniziale, attorno al ben noto fuoco da campo (la cui miniatura è tra gli stretch goal sbloccati), e da lì si potrà andare in qualsiasi direzione; ogni volta che si arriva sul bordo di una sagoma, se ne aggiunge un’altra (un po’ come succede in giochi come Myth), e la si popola semplicemente usando le carte del mazzo Incontri. Quando si muore, si perde tutto quello che abbiamo raccolto, e si torna al fuoco da campo da dove si ricomincerà l’esplorazione.

  

Durante il turno di un giocatore, il proprio personaggio può muovere ed attaccare, e ciascuna di queste azioni costa stamina. Stamina e salute vengono aggiornate direttamente sulla scheda con un pennarello cancellabile, spuntando via via le caselle dalle rispettive barre. Quando non ci sono più caselle, il personaggio muore e riparte dal falò. Come nel videogioco, il personaggio può recuperare stamina e salute bevendo dalla fiasca Estus, che però ha un numero limitato di utilizzi e richiede un intero turno per essere usata (quindi il personaggio non può fare altro che bere nel suo turno). Quando si subisce un attacco si può decidere di schivarlo o di bloccare con lo scudo, e naturalmente alcuni personaggi sono più bravi in una cosa, mentre altri sapranno fare meglio l’altra.

Gli scontri col boss di turno richiedono di “impararne” le mosse (di nuovo, come nel videogioco): ogni boss ha un numero di carte Intelligenza Artificiale fisse durante uno scontro (in genere 5), messe in una determinata sequenza. In ogni round se ne scopre una, ed il boss esegue quell’azione, quindi al sesto round (ovemai doveste arrivarci vivi…) il boss userà di nuovo l’attacco usato nella prima azione, e così via. Un’altra cosa interessante, sempre tratta dal videogioco, è costituita dal piazzamento delle miniature: in Dark Souls, infatti, posizionarsi bene sulla mappa è fondamentale per vincere gli scontri: trovare il punto cieco del boss, o l’area non coperta dal suo prossimo attacco in modo da mettere a segno un devastante contrattacco costituisce una buona parte delle meccaniche di combattimento in Dark Soul, che da questo punto di vista  si rivela piuttosto tattico, ma pur sempre dipendente dall’esito dei tiri di dadi.

      

Al momento, sfortunatamente, questi sono gli unici aspetti salienti lasciati trapelare dalla Steamforged, e riguardano tutti esclusivamente il combattimento contro i boss (combattimento che, a quanto pare, è pensato per essere molto impegnativo, dato che si tende a morire piuttosto facilmente). Nulla o quasi invece si sa sull’aspetto dell’ esplorazione, sullo scontro coi mostri “minori”, sui miniboss, sui tesori o sull’equipaggiamento.

        

Dalle prime impressioni, quindi, Dark Souls sembra catturare abbastanza bene le atmosfere del videogioco da cui è tratto, ed il successo che sta ottenendo dimostra davvero un salto di fede da parte dei fan. Attenderemo quindi ulteriori notizie e magari una sostanziale prova su strada per vedere se saremo in grado di salvare il mondo, o dovremo passare le nostre vite nel gioco attorno al dannato falò…

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