lunedì 9 Dicembre 2024

Heroes of Black Reach: Warhammer 40.000 secondo Devil Pig

E’ passato poco più di un anno da quando Fantasy Flight Games (FFG) e Games Workshop (GW) annunciavano la fine della loro collaborazione. Da allora si sono susseguiti numerosi comunicati che da un lato, lasciavano trasparire l’intenzione di GW di gestire direttamente la trasposizione in giochi da tavolo degli universi di Warhammer (come avvenuto con Gorechosen o Shadespire), dall’altro evidenziavano la volontà dell’editore inglese di diffondere il più possibile le proprie ambientazioni anche attraverso nuovi partner. Prima tra tutte la collaborazione con i francesi di Devil Pig, famosi per il loro Heroes of Normandie, seguita poi dai altri annunci, ultimo dei quali la partnership con la Wizkids.

A 5 mesi di distanza dalla prima comunicazione dell’editore francese, sono finalmente partiti i pre-ordini di Heroes of Black Reach; non potevamo quindi mancare a un approfondimento su questa prima collaborazione della GW “post FFG”.

Partiamo col dire che non è la prima volta che il pianeta Black Reach si presenta sui tavoli da gioco. Era il 2008 infatti, quando arrivava nei negozi lo starter set della quinta edizione di Warhammer 40.000 dedicato alla battaglia di Black Reach: uno storico scontro tra gli Ultramarines, da sempre il capitolo più emblematico tra gli Space Marines fedeli all’Impero, e gli Orks guidati dal Warboss Zanzag. La Devil Pig ci dà l’opportunità di rivivere questo conflitto in una chiave del tutto nuova. Non saranno infatti metri e miniature dipinte a mano a farla da protagonista, ma tasselli di cartone e tabellone accompagnati naturalmente dagli immancabili dadi.

Riguardo alle regole, l’unica certezza è che Heroes of Black Reach si baserà sul già rodato “Heroes System Tactical Scale” (HSTS), creato dai fondatori della casa editrice francese – Yann e Clem – e utilizzato sia in Heroes of Normandie che nella sua versione più “Lovercraftiana”, Shadows over Normandie .

Nell’HSTS ogni unità è rappresentata da un tassello di cartone che ne contiene tutte le caratteristiche: movimento, valori di difesa e di attacco (quest'ultimo variabile in base al tipo di unità contro cui si combatte), indicatore delle ferite e abilità speciali. Ciò permette ai giocatori di avere sempre sott’occhio sia la velocità delle proprie unità che la capacità di combattimento, senza dover perdere tempo a consultare schede o tabelle. Per risolvere gli scontri basterà semplicemente, dopo aver verificato gittata e linea di vista, lanciare un dado, sommare il valore di attacco della propria unità (che può variare se si attacca una fanteria o un veicolo) e tentare di eguagliare o superare il valore di difesa del bersaglio.

Il turno di gioco invece si divide in 3 fasi. Si parte dalla fase degli ordini, in cui ogni giocatore assegna i propri segnalini ordine (numerati) alle unità sul tabellone, successivamente, nella fase di attivazione, i giocatori attivano a turno le unità in base all’ordine dei segnalini. Infine, la fase delle riserve permette a tutte le unità non attivate di realizzare un’azione di movimento.

Numerose variabili possibili poi concorrono ad arricchire la semplicità delle regole, grazie alla dotazione di unità disponibili fin dalla scatola base. Heroes of Black Reach permette infatti di schierare da subito un esercito completo con una composizione simile a quella che si vede in molti campi di battaglia GW. E' consentita inoltre anche la personalizzazione della propria armata e la sua costruzione in base al costo in punti rappresentato su ogni unità ed equipaggiamento.

Dal lato degli Ultramarines avremo nel set base, oltre a un sergente, un cappellano e un sergente veterano, molte delle unità simbolo degli eserciti degli Space Marines, come l’immancabile squadra tattica – spina dorsale di ogni capitolo – il trasporto cingolato Rhino, un manipolo di Space Marines scout supportati dal velivolo Land Speeder Storm, un carro armato Predator, la variante con torretta del rhino: razorback, il corazzato pesante Land Raider Redeemer e persino un Dreadnaught.

Anche tra i tasselli degli Orks troviamo molte delle unità del 40K che più li rappresentano, come il Warboss Goff RockBrakah, seguito da unità di Boyz, Stormboyz, Nobz ma anche veicoli da battaglia come Battlewagon o Warbuggy.

Oltre alle unità, il set base offre naturalmente tutto il necessario per giocare: tabelloni da combinare per avere diverse mappe di gioco, segnalini terreno, oltre 100 carte con azioni speciali, equipaggiamenti per Space Marines, Orks e veicoli e otto scenari attraverso cui combattere le battaglie sul pianeta Black Reach.

L’editore francese ha già aperto gli ordini della scatola base, fissando il prezzo a 65€ e garantendo ai primi 2.000 clienti la possibilità di avere il gioco con 2 mesi di anticipo rispetto al lancio (previsto maggio 2018), ma anche un’unità extra per la fazione Orks: Zoggrim.

Come già successo per gli altri suoi giochi, Devil Pig spinge da subito l’acceleratore aprendo i preordini anche per tre espansioni (due con rinforzi per ogni fazione, contenenti numerose unita addizionali tra cui Devastator, Terminator o Attack Bike per i marines, e Gorkanaut, Morkanaut o Trukk per gli orchi,e una contenente delle unità d’elite), dei contenitori a tema per riporre comodamente ed in ordine tutte le componenti del gioco e due porta mazzi con bustine protettive per le carte di entrambe le fazioni.

Per essere il primo gioco della nuova era di licenze GW, incuriosisce un po’ come si sia optato per la proposta di un tattico abbastanza vicino alle logiche dell’editore di Notthingam degli ultimi anni (basti pensare a giochi come Betrayal at Cahlt, Deathwatch Overkill e Burning of Prospero). La differenza più lampante rispetto a questi titoli sembra per ora limitata alla totale assenza di miniature, che comunque rimane coerente con la linea di demarcazione tra l’hobby proposto dall’editore inglese e il settore di mercato "frequentato" dai ragazzi francesi.

In attesa di capire se questo primo titolo sarà l’apripista di una serie di successo per Devil Pig e di verificare quanto interesse susciterà nei giocatori/hobbisti GW e nei boardgamer  più tradizionali, non ci resta che caricare i nostri fucili bolter con pallottole di cartone pronti allo sbarco sul pianeta invaso dagli Orks!

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