sabato 27 Aprile 2024

Intervista a Lorenzo Sartori – Lo stato di salute del wargame storico in Italia

Lorenzo Sartori è un po’ un’istituzione del wargame storico italiano.
È lui il patron di Dadi.com, la maggiore manifestazione wargamistica italiana.
È lui l’editore di Dadi&Piombo, il trimestrale dei wargamer italiani.
È lui l’autore di Impetus, il regolamento italiano per battaglie dall’antico al rinascimento che sta avendo ottimi riscontri anche all’estero.
Non potevamo quindi non intervistarlo e, durante l’ultima Dadi.com, l’abbiamo “strappato” ai suoi mille impegni di organizzatore per offrirvi una panoramica della scena wargamistica italiana…



Potete ascoltare tutto dalla sua viva voce, scaricando l’intervista qui, tra i nostri podcast.

Va subito detto che, come per i giochi da tavolo, il mondo del wargame sta crescendo anche in Italia. Questo grazie a un circuito di convention in espansione e a una crescita dei produttori italiani di soldatini che, con un’offerta sempre più ampia e di qualità, si stanno affermando anche all’estero (complice la vetrina mondiale offerta dal web).
In Italia il wargame storico rappresenta la nicchia del settore ludico, con una base stimata di circa 3.000 giocatori. Il modello inglese è quindi ancora assai lontano, sia perché la storia militare è in Italia argomento di scarso interesse, sia perché la pratica dell’associazionismo da noi si limita spesso a gruppi di pochi amici che si incontrano in case private. Il “club” inglese, invece, è basato su sedi associative che richiedono una consistente attività di proselitismo presso le convention al fine di allargare la base degli iscritti e sostenere così le spese di affitto. Il tutto genera in Gran Bretagna un circolo virtuoso che alimenta e fa proliferare l’hobby.
Anche l’immagine del giocatore “storico” rigoroso e tutto dedito allo studio della storia, che fino a poco tempo fa rappresentava un elemento di forte isolamento, oggi in Italia sta cedendo il passo a una nuova visione del wargame: ai sistemi più impegnativi si sono affiancati regolamenti agili e semplici, che permettono partite rapide (30-60 minuti) giocabili su tavoli ridotti (anche di 60 centimetri per lato) e con un numero di pezzi limitato (una trentina di soldatini per parte).
La stessa Dadi.com è arrivata alla sua decima edizione contaminando il programma wargamistico con eventi ludici di altra natura (il raduno nazionale degli appassionati di LEGO, il laboratorio creativo per bambini, l’evento ufficiale dell’Italian World Beyblade Organization, ecc.) e mostrando così chiaramente la volontà di aprirsi ai curiosi e ai neofiti. Una attenzione al mondo esterno che è stata premiata una volta di più con una affluenza di pubblico che sembra quasi impossibile per una convention di wargame storico e che, avendo saturato tutti gli spazi disponibili, pone Lorenzo e tutta l’organizzazione nella condizione di interrogarsi su un possibile cambio di location per la prossima edizione di Dadi.com.
Va sottolineata anche la presenza di molti espositori inglesi di grande richiamo, che per la prima volta hanno deciso in gran numero di affrontare un viaggio notevole, tagliando mezza Europa per essere presenti quest’anno a Crema.
Il respiro internazionale di Lorenzo Sartori permea anche nella sua rivista, Dadi&Piombo, che è una sorta di nodo cardanico del suo progetto di allargamento della scena del wargame italiano. Con una tiratura di circa 2.000 copie, da circa tre anni la rivista è bilingue, con il preciso intento di agganciare l’hobby italiano al mercato anglofono, dare la massima visibilità alle esperienze del nostro paese e permettere all’Italia di crescere come immagine sia al proprio interno che all’estero. Nonostante le molte richieste, per Lorenzo l’impegno trimestrale di Dadi&Piombo è più che sufficiente (!), quindi niente cambio di periodicità, almeno per il momento.
Anche Impetus è figlio di questa visione di lungo periodo, su cui sembra basarsi la filosofia di Lorenzo. Questo regolamento di miniature ha avuto una gestazione di sette anni, nel corso dei quali ha beneficiato di un vastissimo intervento di playtesting, anche grazie alla diffusione del regolamento base, Basic Impetus, tuttora disponibile gratuitamente sul sito di Dadi&Piombo insieme a una ricca dotazione di army list. Grazie a questa operazione, Lorenzo è riuscito a estrarre dal suo progetto il nocciolo duro del suo sistema e a metterlo pesantemente alla prova attraverso la traduzione in ben otto lingue e grazie a un ampio numero di tornei. La fase di progettazione di Impetus è infine arrivata alla sua conclusione in concomitanza con l’uscita di Field of Glory, il regolamento di antico del colosso inglese Osprey, ma Lorenzo non pensa che questa uscita contemporanea abbia penalizzato il suo titolo. Crede anzi che l’uscita di più regolamenti di antico sia servita a dare lo scossone definitivo al monopolio che per quindici anni è stato detenuto dal regolamento DBM (De Bellis Moltitudinis), creando una attenzione tutta particolare verso i nuovi sistemi. Inoltre non nasconde la soddisfazione nel vedere che il suo “davide” Impetus è considerato dai wargamer di tutto il mondo una alternativa al “golia” della Osprey.
Alcune utili indicazioni di Lorenzo per chi volesse iniziare con Impetus sono: capire che il wargame non è un gioco in scatola e che la parte modellistica è elemento di fascinazione ma anche di impegno; considerare che è possibile iniziare con un esercito di circa 80-100 pezzi con una spesa di circa 40-50 euro, ma che poi deve essere dipinto (o che va fatto dipingere, e in questo caso le spese aumentano considerevolmente); tenere presente che il valore di un esercito di soldatini dipinti è un vero valore e che, a differenza di molti altri giochi, un esercito di soldatini dipinti può essere rivenduto a un prezzo molto vicino a quello del suo acquisto!
Lui stesso si fa dipingere i suoi soldatini, in modo da poter avere subito le forze da disporre sul campo di battaglia., soprattutto adesso che tra dimostrazioni e tornei di Impetus è tornato a giocare con una considerevole regolarità.
Ringraziamo Lorenzo Sartori e a tutti un arrivederci all’undicesima edizione di Dadi.com.


Per ascoltare tutta l’intervista cliccka qui.

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