venerdì 11 Ottobre 2024

Festa al castello, che avventura!

Domenica scorsa a Sarzana, la seconda edizione della festa al castello della casa editrice Red Glove è stata spettacolare, e speriamo che questo appuntamento diventi una tradizione perché eventi ludici di qualità per famiglie in luoghi suggestivi sono più unici che rari. Piccoli Gamer Crescono ve ne fa un racconto personalissimo, visto con gli occhi di mamma e figli giocatori!

Precisiamolo subito: la fortezza è stata costruita per ospitare truppe, non bambini! Non siamo stati in un castello di plastica o in cartapesta dipinta di colori pastello come nei parchi divertimento, è tutto vero e i piccoli rimangono a bocca aperta quando salgono la stretta scala a chiocciola per ammirare il panorama o quando scendono i gradini giù, sempre più giù sino ai cunicoli freschi e umidi raggiungendo la stanza della polveriera con l’effetto sonoro che fa rimbombare tutto. Si sale e si scende dai bastioni con scalinate e rampe, ci si affaccia sul fossato e sul pozzo. Non è un posto dove poterli lasciare correre senza tenere gli occhi aperti, questo è un limite, ma insieme è un grande pregio perché affrontare questa piccola grande avventura e farli giocare in un contesto libero (una esperienza  diametralmente opposta a quella che fanno nei box recintati dei parchi giochi in città), vuol dire fargli sperimentare seppure in maniera molto tranquilla il rischio, quella cosa che elettrizza e fa sentire grandi; a ben vedere non è una esperienza troppo stressante per i genitori: dopo una prima fase di scoperta si prendono le misure con la fortezza e i più piccini hanno a disposizione anche i giochi di plastica nel prato del fossato a prova di qualsiasi ansia, dunque si rivela presto il posto ideale per le famiglie, nessuno escluso.

Il castello, peraltro, in questa occasione era pieno di giochi da tavolo e i bastioni ospitano diverse aree, la mappa era a prova di bambino ed è stato divertente con i miei piccoli Indiana Jones controllare ogni corrispondenza: l’area della famiglia risultava la più accogliente; giocare all’ombra della pianta di fico è veramente piacevole. Negli altri spazi, destinati ai giochi per i più grandi e ai party game adatti agli adolescenti, i gazebo hanno protetto i visitatori dal sole di luglio, la posizione rialzata ha aiutato la sensazione di benessere, il  panorama ha fatto il resto.
Nella torre poi, al primo piano, c’era uno spazio per curiosare nella fabbrica dei sogni dove i giochi non sono ancora nati e si chiamano prototipi; ne ho intravisto uno sul Libro della Giungla, di Marco Valtriani, che vorrei provare presto, aveva un bell’aspetto. I miei colleghi di redazione ci hanno fatto una partita piena, sicuramente ne scriveranno presto i dettagli. Su un altro tavolo campeggiava l’enorme gioco a base di schicchere di Andrea Chiarvesio, ancora in pieno sviluppo grafico ma decisamente pronto dal punto vista funzionale. Sugli ultimi due c’era Links, dell’esordiente Dario Massa, un divertente gioco di parole e clessidre (un genere nuovo per il catalogo Red Glove), e Temple Run,di Alessandro Cuneo, una sfida a chi esce per primo dal tempio dove non mancano i colpi bassi.

Ogni tanto una stanza nella fortezza nascondeva una sorpresa: il torneo di Rush and Bash, il punto di ristoro, il negozio dei balocchi, la stanza dei giochi più impegnativi.
Impegnativi, avete letto bene: molti conoscono la RedGlove per la leggerezza di Vudù, gli starnazzi di AiaGaia, le sgommate di Rush and Bash ma in quella stanza ho potuto vedere una meraviglia che mi ha fatto brillare gli occhi: la nuova edizione della linea GIPF project, YINSH e GIPF già pronti per lo scaffale e altri quattro in fila per uscire; sono giochi astratti di grande qualità tutti da affrontare.

La festa è stata anche l’occasione per celebrare i dieci anni della casa editrice, azienda in ottima salute, tanto da aprire le porte  sia agli autori di giochi che potevano presentare i propri prototipi, sia agli illustratori per affiancare il lavoro di Guido Favaro direttore artistico a cui si deve il giocoso aspetto pop dei titoli Red Glove, un’offerta  davvero rara. È stata una festa all’insegna della generosità: da quella più chiassosa fracassona e divertente del lancio delle scatole di giochi dalla torre, un delirio gioioso per i bambini, a quella più sfidante dei ricchi premi in buoni acquisto su Playbazar.it messi in palio per i tre posti del podio della competizione di Rush and Bash (segnalo che la medaglia di legno del 4 posto è stata vinta da un bambino e un generoso saltatore gli ha ceduto il suo gioco vinto al lancio dalla torre, cogliendo in pieno lo spirito di questa festa). Tanto importante quanto discreta, infine, l’offerta della Guild Pack, 5 giochi donati a ogni associazione che ne ha fatto richiesta per agevolare la diffusione della cultura ludica. Persino all’ingresso c’era un omaggio, carte speciali del gioco Vudù e una plancia di Rush and Bash, per un evento che ricordiamo essere completamente gratuito.

Una occasione come questa, adatta a tutti, ma proprio tutti i componenti della famiglia, merita di essere conosciuta al di fuori dei canali strettamente ludici: nel tardo pomeriggio il numero  di bambini è aumentato, l’ho considerato un ottimo segno rilevatore della presenza di ospiti occasionali che secondo me sono i più importanti. L’atmosfera rilassata ha messo a proprio agio chiunque: persino i  miei due terremoti, che difficilmente riescono a tenere le loro diecimila esigenze lontane dalle mie orecchie per più di cinque minuti, a un certo punto hanno fatto quello che ogni gamer apprezza: si sono seduti a un tavolo da gioco sentendosi accolti anche senza conoscere chi avevano davanti! Al di là dell’innegabile sollievo per una mamma da sola con due bambini che ha potuto parlare e giocare in pace una intera partita (precisiamo che lasciare soli ai tavoli da gioco i bambini non è stato usare come baby sitter i dimostratori, anzi, quello che auspico sempre è che i genitori partecipino alle partite con i loro figli), vederli crescere indipendenti a loro agio tra un gioco e l’altro, tra un tavolo e l’altro, è ciò che mi ha veramente fatto apprezzare questa che si distingue come una delle pochissime occasioni in cui una magia simile può accadere.

Per i giocatori adulti, per me in particolare che sono notoriamente una maria impiccetta, è sempre piacevole ritrovare vecchi e nuovi amici alle convention o incontrare finalmente di persona qualcuno conosciuto in internet: per i bambini non è così scontato, ma stavolta è successo complice il clima rilassato e verde così diverso dai posti chiusi ed affollati di molti appuntamenti C&G.

Dunque grazie per questa avventura Federico e Simona Dumas, e tutto lo staff di Red Glove: cento di questi decennali! Lo dico nel nostro interesse!

PS: giusto un attimo prima di inviare questo articolo intercetto una buona notizia, chi sta brontolando per essersi perso la festa può sorridere: gli organizzatori hanno appena ringraziato tutti per la riuscita dell’evento e invitano alla edizione del 2017… la prossima estate tutti fortezza di Sarzanello!


Le foto utilizzate in questo articolo e molte altre ancora sono disponibili in alta risoluzione nella nostra galleria dedicata. Ringraziamo ILSA per il supporto sul fronte fotografico.

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